mercoledì 16 aprile 2014

Razze Feline: Gatto delle Foreste Norvegesi

Gatti delle Foreste Norvegesi
Storia del Gatto delle Foreste Norvegesi:

Andando alla ricerca dell’antenato del Gatto delle Foreste Norvegesi, è possibile imbattersi in storie più o meno fantastiche. Si narra che fosse il gatto dei Vichinghi Norvegesi, assieme a loro navigava in paesi lontani, e si crede che questa sia la spiegazione del gran numero di gatti semiselvatici a pelo semilungo trovati in Normandia e persino negli USA. Altri Gatti delle Foreste Norvegesi li troviamo nella mitologia nordica: essi erano infatti i leggendari gatti che trainavano il carro di Freya, la dea dell’amore, che vaga per il mondo cercando il suo perduto consorte Odur; e Thor, il Dio del tuono, che durante i suoi vagabondaggi dovette superare una prova di forza consistente nel sollevare un grosso gatto.

Nel 1559 il sacerdote danese Peter Clausson Friis, che a quel tempo viveva in Norvegia ed era molto interessato alla natura, divise le linci norvegesi in tre classi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto. Più tardi fu chiaro che tutte le linci norvegesi appartenevano alla stessa classe. Quello che Peter Clausson Friis chiamava lince-gatto era forse il vero Gatto delle Foreste Norvegesi. E’ decisamente possibile, dato che anche al giorno d’oggi si riscontrano molte similitudini tra la lince e il Gatto delle Foreste Norvegesi. Felino mitologico ma reale dunque, chiamato nel suo paese Skogkatt (gatto dei boschi). Molto tempo dopo, nel 1943, fu pubblicato in Norvegia un libro sull’allevamento del Gatto Norvegese delle Foreste, ad opera di Reidar e Lund. Ma fu solo nel 1973 che iniziò un serio programma di allevamento: Pippa e Truls furono la prima coppia registrata al Libro Origini Norvegese. Nel 1975 fu fondato in Norvegia il primo Club del Gatto Norvegese, per la selezione e la difesa della razza: il “Norsk Skogkatt Ring”. Infatti con l’urbanizzazione del paese lo Skogkatt corse il rischio dell’estinzione, a causa degli incroci sempre più frequenti con i gatti a pelo corto. L’allevamento del Norvegese iniziò quindi con l’intento di salvare una delle razze più affascinanti e più naturali del panorama felino. Infine nel 1977 il Gatto delle Foreste Norvegesi venne ufficialmente riconosciuto dalla FIFE.

Caratteristiche del Gatto delle Foreste Norvegesi:

La corporatura: il Norvegese è una gatto di taglia grande e robusta, il corpo è lungo e alto, dall’aspetto flessuoso ed elegante, la muscolatura è forte, l’ossatura è robusta. Le zampe sono grosse, i piedi rotondi e palmati: caratteristica questa che gli permette di camminare sicuro sulla neve. Le zampe posteriori sono più alte di quelle anteriori per poter scendere dagli alberi con agilità e velocità. Le sue potenti unghie gli permettono una salda presa sugli alberi e anche sulle rocce: è l’unico gatto che scende dagli alberi a testa in giù. Il suo peso varia da 3,5 a 5 kg per le femmine, da 5 a 7 kg per i maschi. Ma ci sono anche esemplari che arrivano a 9 kg!

La pelliccia: la pelliccia del Norvegese è composta da un fitto sottopelo che tiene il corpo in caldo, e da un sovrapelo grasso, più duro, più lungo, folto e idrorepellente, che gli permette di isolare il corpo dal freddo, dal gelo e dall’acqua. Se il mantello si bagna si asciuga in pochi minuti, senza che l’acqua raggiunga la pelle del gatto. In questo modo lo Skogkatt può vivere nelle sue foreste, al freddo e al gelo. E’ dotato di un folto e lungo collare che ammanta il suo collo con fascino selvaggio, di fitti pantaloni “alla zuava” sulle zampe posteriori, e di una lunga e favolosa coda fluente, che in pieno inverno arriva a raggiungere un diametro anche di 20 cm, sui fianchi il pelo è semilungo. Al sopraggiungere della stagione calda, il Norvegese va incontro alla muta, tutto il suo sovrapelo comincia a cadere fino a che rimane solo la folta coda a distinguerlo da un normale gatto a pelo corto. Un vantaggio della sua pelliccia è che difficilmente si annoda, per cui non bisogna spazzolarlo di frequente (1 volta alla settimana è più che sufficiente), tranne nel periodo della muta, quando è meglio spazzolarlo pìù spesso per rimuovere il pelo morto.

La testa: la testa del Norvegese è iscritta in un triangolo equilatero, le orecchie sono grandi e larghe alla base, dotate di tipici ciuffi a “lince” nelle orecchie e sulla punta delle stesse. Gli occhi sono grandi e leggermente obliqui, dal colore intonato al mantello e dallo sguardo fiero e intenso. Il naso dev’essere lungo e diritto, dalla fronte al mento, senza stop, il mento è forte, le guance piene.  

Carattere del Gatto delle Foreste Norvegesi:

Il carattere tipico del Gatto delle Foreste Norvegesi non assomiglia assolutamente a quello di altre razze.
Non bisogna farsi trarre in inganno dal suo aspetto imponente e selvaggio e dalle sue origini che lo vorrebbero far apparire come un animale piuttosto aggressivo e selvatico, forastico.
Invece è estremamente affettuoso e dolce, con uno straordinario equilibrio psicologico, un "gigante buono". E' molto vivace, forte, molto sicuro di se, il suo temperamento è spesso deciso, coraggioso e temerario.
E' un animale socievole, molto giocherellone, ama la presenza di altri gatti in casa che accetta tranquillamente. Quindi particolarmente adatto ai bambini, con i quali riesce a stabilire un ottima intesa, e spesso consigliato dai medici per la PET TERAPY, proprio per il suo carattere così equilibrato.

Si adatta molto bene alla vita in appartamento, ricordiamoci però di mettere a disposizione del nostro amico a quattro zampe alcuni giochi ed un robusto albero tiragraffi alto in sisal (e con alcune piattaforme a diverse altezze e giochini sospesi) dove si attaccherà con le sue forti unghie e troverà posizioni di riposo alte da cui dominerà la situazione.

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